Patriota e uomo politico italiano. Fratello di Alessandro, seguì in
esilio il padre Giuseppe, quindi tornò a Napoli nel 1833 e si
dedicò all'avvocatura. Liberale moderato, avverso ai moti mazziniani,
venne più volte arrestato, ma sempre per brevi periodi. Nel 1848
partecipò ai tumulti in seguito ai quali venne concessa a Napoli la
Costituzione e ottenne la carica di ministro dell'Istruzione. Sopravvenuta la
reazione del 1849, fu denunciato, arrestato e condannato a 24 anni di lavori
forzati. Scarcerato dopo 10 anni, fu destinato alla deportazione in America, ma
riuscì a sbarcare in Irlanda, da dove si recò dapprima a Londra e
poi a Torino. Nel 1860 fu eletto deputato alla Camera subalpina, carica che
mantenne fino alla morte (Napoli 1803 - Firenze 1867).